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Titolo:
LE CORDE DELL’ANIMA

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni

In tre racconti l’autore tenta di rappresentare la tensione emotiva dei protagonisti di fronte a situazioni che mettono a prova la capacità di sopravvivere a momenti in cui l’anima umana sa reagire e trovare l’equilibrio che supera contraddizioni e stranezze.

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Titolo:
GLI UOMINI E IL LORO TEMPO

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni

È una raccolta di cinque racconti brevi, che descrivono situazioni diverse rese però omogenee dalla comune constatazione che l’uomo è in continua tensione con la mutabilità del tempo che scorre e modifica di conseguenza l’operatività quotidiana e la visione della vita.

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Titolo:
STRANEZZE

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni

I sei racconti del 2018, che compongono la raccolta di “Stranezze”, non hanno un denominatore comune, ma intendono rappresentare situazioni verosimili che, seppur suggerite dalla sola fantasia, potrebbero trovare riscontri nella realtà in una condizione positiva.

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Titolo:
L’INSPIEGABILE

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni

È una raccolta di cinque racconti del 2018, che hanno come nota comune situazioni non immediatamente spiegabili. L’intento è di consigliare di non arrestarsi alle prime apparenze, ma di lasciare spazio a  cause diverse dalla razionalità umana, che non sa e non può spiegare tutto.

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Titolo:
TRINOMIO

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni

Il “Trinomio” raccoglie:

– due racconti fantastici che rappresentano situazioni in cui il male sembra prevalere, ma la cui conclusione è positiva, perché l’uomo, riappropriandosi della la sua razionalità, recupera la speranza in una vita migliore;

– un tentativo di pièce teatrale, “Dialoghi sull’amor perduto”, che ha come protagoniste due donne, una tradita e offesa nella sua dignità di moglie onesta e l’altra, un’attrice amata dal suo regista-autore, che si sente delusa perché constata la mancanza della propria libertà, che è l’anima dell’amore, e, in un momento di riscatto e di recupero di se stessa, denuncia il suo rammarico sulla scena. L’intento è un esperimento di teatro dentro il teatro e di finzione che si fa realtà.

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Titolo:
BONUS MALUS

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni

“Bonus Malus” è un antologia di sei racconti del 2017 di mera invenzione, che rappresentano il bene e il male separatamente nella loro conflittualità e tensione dialettica in cui l’opera dell’uomo riesce a prevalere se il successo può dipendere dalla sua volontà quando è libera e sufficiente.

Titolo:
SOGNI E REALTA’

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
“Sogno e realtà” è un trittico di racconti brevi scritti nella primavera del 2015, che rappresentano:
Il primo un rovesciamento dell’ansia dell’attesa, che è la nota caratteristica del capolavoro di Dino Buzzati, “Il deserto dei tartari”. Invece, il protagonista del racconto non aspetta il nemico, anzi, lo provoca e gioca d’anticipo, ottenendo una vittoria diversamente impossibile, considerato il divario sfavorevole della forze in campo. Vincere per sopravvivere è il fine di un pugno di uomini guidati da un centurione astuto e valoroso, a cui farà seguito la sconfitta dell’imperatore Valente nella battaglia di Adrianopoli del 378. Primo sogno;
Il secondo, la fantasia di un concerto alla Scala per violino, oboe e orchestra di una solista affascinante, che, per un attimo, si immagina come una Leda conquistata da un Cigno-oboista. Secondo sogno;
Il terzo è la rappresentazione della malattia di un famoso neurologo, ridotto a larva su una carrozzella, preda dell’Alzheimer, che, ironia della sorte, era stata la sua specializzazione professionale. Dopo i sogni, la realtà.
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Titolo:
RELATIVITA’, ENERGIA ED ECONOMIA

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
Il mondo, da sempre, è affamato di energia, che diventa il problema principale della sopravvivenza dell’uomo. Ma “energia” è parola abusata e banalizzata da media e da politici che ci marciano senza cognizione di causa. Solo i fisici e i cosmologi conoscono i fondamenti dell’energia e in particolare i cultori della “teoria della relatività”. L’autore di questo libretto di appunti sul tema, conscio di appartenere alla categoria degli estranei al mondo scientifico, ha inteso approfondire il problema allo scopo di “capirci un po’ di più”. Ma ha inteso anche aggiungervi una tesi nuova e personale: anche il tempo è energia e ha anche tentato un parallelismo con formule dell’economia, coerente con la sostanziale verità che la suddivisione in discipline distinte crea solo comparti, spesso stagni, per giustificare specializzazioni monopolistiche. Se il fine è la scoperta della verità i compartimenti sono una limitazione. Nel mondo, specie l’attuale, ognuno ha bisogno di tutto e di tutti e per questo fine l’autore ha scritto e raccolto questi “Materiali per riflessioni”, con lo scopo di aiutare sé e i lettori nella comprensione del fenomeno “energia”.

Titolo:
PENTAGRAMMA

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
“Pentagramma” è la raccolta di cinque racconti brevi edita nel 2015 da “Edizioni Penta”.
Tra i racconti non c’è una connessione diretta, essendo prodotti di mera fantasia, nonostante sembrino riferibili a fatti concreti. Per scelta dell’autore, non si indulge a descrizioni di carattere ambientale, che allungherebbero inutilmente le descrizioni di stati d’animo dei personaggi, di cui si vuole mettere in particolare risalto l’aspetto umano, denominatore comune dei racconti. Nell’intenzione dell’autore il racconto deve essere portatore di messaggi, che intendono toccare l’animo del lettore già messo a dura prova dalla ridda di informazioni che la tecnologia dei media rovescia in ogni momento sull’uomo attuale, riducendogli il poco di tempo che gli resta per una lettura serena della realtà che lo circonda. La brevità diventa una rispettosa necessità.

Titolo:
QUINTETTO

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
“Quintetto” è una raccolta di racconti fantastici, diversi per stile e struttura, accomunati solo dall’anno di formazione ed edizione: il 2014.
Però, la mancanza di uniformità non esclude il recondito intento dell’autore di rappresentare, seppur in situazioni diverse, il vuoto dell’anima (Soliloquio di un nichilista integrale), il dramma della follia (Enrico IV), l’amore espresso su una labile arena, che si trasforma in sognante realtà (Un amore sulla sabbia), la generosità di un mendicante per procura (Dialogo con un oboliere) e, infine, la diversa visione del tempo, che, per circostanze personali, ma generalizzabili, segna la vita dell’uomo e la sua storia (Tre storie complementari).

Titolo:
VALORE ECONOMICO: genesi, collegamenti e metafisica

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
L’autore, che per esperienza culturale si iscrive nella categoria degli economisti non accademici, tenta, con questo breve saggio, di darsi risposte sul concetto di valore economico, che è l’asse portante di tutta la scienza economica. Le forme, di cui si riveste il valore economico, non sono facili da interpretare, nonostante l’apparente semplicità della veste numerica, che, se consente una evidenza reale, resta comunque un effetto di cause più nascoste, che impongono il tentativo di risalire al cuore del valore. Di conseguenza, l’autore, insoddisfatto delle risposte correnti, si pone la domanda: può esistere una metafisica del valore economico? È ovvio che il termine “metafisica” può non corrispondere, per significato, a quello usato dai filosofi, ma, comunque, può consentire di evidenziare che il valore economico nasce in una sfera non necessariamente numerica, seppur rientrante nei circuiti della logica.

Titolo:
DIALOGHI CON IL TEMPO

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
Il tempo non è solo un argomento di conversazione sull’atmosfera per ovviare all’imbarazzo del silenzio: è anche una questione metafisica molto complessa, che può rimanere tale o diventare un fenomeno fisico, un ponte tra la vita e la morte e, se l’ipotesi non reca troppa paura, anche oltre la morte. Spiegarlo è impresa ardua e probabilmente il linguaggio scientifico non dispone di parole adeguate per così difficile concetto. Infatti, la scienza si accontenta di rimanere in una dimensione meccanica e quantitativa. I poeti tentano di risolvere il problema ricorrendo alla metafora non sempre riuscendo ad evitare l’ermetismo, che, alla fine, sostituisce al concetto solo il suono della parola.
Nei “Dialoghi con il tempo” l’autore ha simulato colloqui non tanto tra due apparenti interlocutori, ma con se stesso, talché si può anche interpretare ogni singolo breve racconto di questa raccolta come un monologo. Quindi, non dialogare “sul” tempo, ma “con” il tempo, vero convitato di pietra, che si nasconde dietro la metafora del dialogo, quasi per timore di impaurire personaggi pirandelliani.

Titolo:
I CARATTERI DELLA NOSTRA EPOCA: DA KANT E SCHOPENHAUER ALL’ECONOMICISMO

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
Nella storia del pensiero economico Kant ha rappresentato e continua a rappresentare una tappa fondamentale per l’analisi dell’evoluzione del pensiero, con invenzioni soprattutto sulla conoscenza. Per Kant la conoscenza è fenomenica, mentre “la cosa in sé”, pur esistendo, resta inconoscibile all’uomo, che la percepisce, ma nascosta dietro un sipario chiuso. È da Kant che Schopenhauer parte per affermare che, invece, “la cosa esiste”, è conoscibile e, in realtà, è la “volontà”, soprattutto volontà di vivere: la forza che consente all’uomo e alle cose di resistere alla furia distruttiva di forze contrarie alle vita. Questa constatazione, se accettata, spiega l’attivismo faustiano dell’homo oeconomicus e molte condizioni del dinamismo e dell’evoluzione dei comportamenti e dei costumi attuali, che, assumendo un ruolo di causa-effetto, alimentano l’economicismo, che connota la nostra epoca e, pur nell’appiattimento e sconfitta di valori tradizionali, genera per reazione l’attivismo dell’homo faber di stampo faustiano.

Titolo:
IL PRETE E L’INNOCENTE

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
Il racconto, privo di ogni riferimento concreto a fatti accaduti, ma frutto di sola fantasia, rappresenta le tormentate vicende di due uomini diversamente  buoni: un prete di grande intelligenza e raffinata cultura, che per garantirsi autonomia accetta di svolgere funzioni di cappellano di un carcere, e un condannato innocente, che si chiude in un nichilismo assoluto pacifico e non impeditivo di atti di bontà. La fede del prete non è quella dei semplici e deve confrontarsi continuamente con la sua cultura, ad un tempo stimolo e minaccia, fino alla sofferenza del dubbio, ma la morte dell’innocente diventa il dono inconsapevole del recupero della fede.
Il racconto opera un’inversione del percorso tradizionale: è l’ateo che inconsapevolmente aiuta il credente incerto a recuperare la fede e non viceversa, a dimostrazione che l’intervento provvidenziale può venire non solo in una chiusura in se stessi, ma anche nel contatto con il prossimo, che è la fonte della generosità dell’amore.

Titolo:
I RACCONTI DELLA LUNA 

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
Thomas Carlyle, multiforme scrittore scozzese, definì l’economia “la scienza triste” (the dismal science) e non aveva tutti i torti. Si potrebbe completare il suo pensiero con un aforisma: “rara avis veder sorridere un economista”. In effetti, l’economia non è divertente; ma poiché sorridere è una condizione di sopravvivenza, chi si occupa di certe discipline piuttosto aride deve percorrere vie di fuga dalla logorante quotidianità.
Questa necessità di equilibrio apre alla fantasia e spinge Pietro Bonazza in un mondo irreale, che potrebbe essere verosimile se non fosse mera invenzione. In questo quadro di riferimento si iscrivono i quattordici racconti che Penta Editrice pubblica al fine di far piacere ai lettori, che gradiscono scritti brevi e in forma da livre de chevet: poche pagine e, poi, via col sonno. D’altra parte nell’impaziente mondo d’oggi i libri di “vasto respiro” stile Ottocento non sono più di moda. La fretta ci condiziona e nel tentativo di darci più libertà, talvolta la riduce.
Racconti brevi vuol anche dire: un racconto=un concetto, senza enfasi né pretese. Vengono in mente il titolo di un bellissimo libro di Bruce Marshall: to every man a penny e la regola della democrazia: un uomo=un voto. Un concetto povero può dare ricchezza. Dipende anche dal lettore.

Titolo:
LA TENUTA DELLA CONTABILITA’ SECONDO GIROLAMO CASTIGLIONE CARDANO

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
Girolamo Castiglione Cardano, figura eccezionale nella storia della cultura italiana del XVI secolo, non è stato solo un medico di meritata fama nel suo tempo, ma anche un umanista e un “meccanico”, alla cui capacità ingegneristica dobbiamo l’invenzione dell’albero di trasmissione, che da lui prese il nome. Ma fu anche un eccellente matematico, in famosa disputa con Niccolò Tartaglia sulla soluzione delle equazioni di terzo grado. Il Rinascimento italiano era nel pieno del suo meraviglioso sviluppo e faceva da ponte tra la grande cultura medievale e l’avveniente Seicento dei primi grandi scienziati europei, anche in contrasto con la retrograda, retriva e reazionaria Inquisizione, che perseguitava i portatori di idee nuove e a farne le spese fu, tra i tanti, anche il Cardano. Onnivoro di ogni nuova scoperta, Cardano si interessò anche di contabilità, che oggi chiameremmo “ragioneria” , e tradusse la sua interpretazione dell’opera principale di Luca Pacioli in un trattatello, che, seppur non abbia qualità innovativa ma divulgativa, intitolò De ratione librorum tractandorum, cioè “modalità per la tenuta dei libri contabili”, che è l’unico libretto in materia scritto in latino. Il curatore Pietro Bonazza, ritenendo che l’operetta possa avere importanza non solo per i bibliofili, ma anche per gli aziendalisti contemporanei, propone la riedizione del testo originale in latino con traduzione a fronte, convinto che risalire con metodo genealogico alle fonti della disciplina contabile sia un aiuto alla comprensione delle forme contabili attuali, sofisticate e complesse, ma pur sempre derivazione di quel sapere rinascimentale, che è alla base della nostra cultura.

Titolo:
TOPICA DEL TEMPO 

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
La parola “tempo” è forse la più abusata nel linguaggio umano, ma pochi sono coloro che si interrogano cos’è. Pietro Bonazza, pur sapendo che il tempo è concetto inafferrabile e, quindi, indefinibile, ma anche affascinante perché prima ancora che metafisico è antropologico, ne tenta un’analisi in un agile libretto, con lo scopo di superare le angustie della sua misurazione meccanicistica, privilegiando, invece, un collegamento agli accadimenti della storia umana e della natura. L’uomo vive nel tempo, da cui tenta una continua fuga con il proposito fallimentare di esorcizzarlo, perché sa che la sua vita è solo un segmento di quella retta diacronica che si esaurisce con la morte. La paura è dominante nella vita dell’uomo ed è paura del tempo che passa e scorre verso la fine, che è anche il fine in una visione escatologica. Ma il tentativo è anche la molla che alimenta il progresso. L’autore cerca di disancorare il tempo della storia dalle date del calendario, che poi sono quelle dell’orologio meccanico, per sensibilizzare, invece, il concetto di accadimento o di evento. Negli ultimi capitoli, considerando che la storia dell’uomo è soprattutto storia degli eventi economici, seppur non in termini di materialismo marxiano, l’autore analizza il collegamento tra il tempo e l’attività dell’imprenditore, che è una continua corsa contro il tempo e l’attesa del futuro che si fa presente.

Titolo:
OTTAEDRO 

Autore:
Pietro Bonazza
Penta Edizioni
“Ottaedro” è una raccolta di otto racconti fantastici, diversi per stile e struttura, ma caratterizzati da due riferimenti comuni: la naturale, istintiva e generosa bontà dell’animo femminile e la cercata confusione tra realtà e fantasia, che, come in molte opere pirandelliane, veste la verità di verosimiglianza e viceversa.
In un mondo che per eccesso di realismo è disorientato fino a perdere l’itinerario che ha distrutto il legame tra il mito e la realtà, il cammino inverso diventa un tentativo di risalire al fondamento della fantasia, che trova uno degli ultimi baluardi nella mitizzazione dell’amore, di cui l’animo femminile è istintiva e incondizionata espressione. Capacità di amare è capacità di vivere, di donare prima di ricevere.
L’intento dell’autore è smentire il motto del poeta latino Rabirio dell’epoca augustea (Hoc habeo quodcumque dedi): ripreso da D’Annunzio: “io ho quel che ho donato”, perché se il do ut des è un affermazione di razionalità prevalentemente maschile in nome di una giustizia computistica, la donna, che è meno calcolatrice, può essere capace di dare senza chiedere.
Questo è lo spirito che accomuna i racconti dell’ Ottaedro.